Qualche video a tema per passare 10 min... riflettere... ed essere un po' più consapevoli!
Repository: dove, quando e perchè
ATTENZIONE: Pur essendo valido per qualsiasi distribuzione, questo articolo è rivolto principalmente agli utilizzatori di Linux Mint, Ubuntu e tutte le distro Debian derivate.
Tutto il sistema di installazione e gestione dei pacchetti sulla maggior parte delle distribuzioni GNU/Linux si basa sui repository. Ovviamente questo concetto esiste da quando esiste Linux. Infatti, tutte le distribuzioni gestiscono ormai i propri pacchetti quasi esclusivamente attraverso l'uso di questi "magazzini virtuali".
Per chi non avesse mai sentito parlare di repository gli basti digitare da terminale
per vedere come Aptitude (conosciuto come APT - Advanced Packaging Tool) aggiorna le proprie liste di indirizzi disponibili. Questi indirizzi, se non sono stati modificati dall'utente, sono gli indirizzi di default inseriti dagli sviluppatori di Mint.
Come si sa, Linux Mint si "appoggia" ai repository di Ubuntu: ciò significa che i pacchetti installati non sono altro che i pacchetti creati per Ubuntu. Inoltre, per completezza, le estensioni utilizzate dai sistemi Debian derivati (Ubuntu, Mint, ...) sono tutte uguali e chiamate .deb (l'altra grande fetta di pacchetti hanno estensione .rpm per tutti quei sistemi derivati Red Hat, tipo Fedora).
Qualora non si trovassero pacchetti con estensione .deb è sempre possibile crearne di compatibili a partire da un .rpm attraverso l'uso di alien:
Questo comando creerà un paccheto identico al precedente ma con estensione .deb.
Ma come si installano i programmi su una macchima Linux? Non di certo cercando i pacchetti uno per uno e risolvendo tutte le dipendenze a mano (come si faceva tanto tanto tempo fa!). Oggi ci viene in aiuto il programma di gestione pacchetti: Synaptic, per i sistemi Debian derivati. Questo programma fa il lavoro sporco: cerca i pacchetti, risolve le dipendenze e installa i pacchetti. Ovviamente si occupa anche degli aggiornamenti.
Ma come lavora Synaptic? Da dove prende le liste pacchetti? Come gestisce gli aggiornamenti?
Eccoci finalmente ai repository!
ATTENZIONE: Le procedure che seguono sono particolarmente pericolose per la stabilità del sistema operativo. Procedete con cautela!
Linux Mint memorizza i repository in due modi:
1) attraverso il file
2) attraverso file di indirizzi PPA (Personal Package Archive)
Nel primo caso, una volta lanciato il comando
Aptitude scorrerà la lista degli indirizzi memorizzati nel file
Possiamo sempre modificare la lista aggiungendo righe di indirizzi o commentando con
Come si nota aprendo il file:
negli indirizzi è indicata la versione di Ubuntu alla quale si fa riferimento.
Per quel che riguarda PPA il discorso è diverso. Quando si importano repository attraverso
dove
Questo crea un file all'interno di
Ovviamente anche questo file è modificabile e basterà aprirlo con un qualsiasi editor di testo per apportare le nostre modifiche (questo risulta particolarmente utile quando il repository appartiene ad una versione Ubuntu precedente alla nostra e bisogna intervenire a mano per cambiarne il nome).
Infine, due parole sulla chiave di segnatura GPG (GNU Privacy Guard): questo programma permette di verificare e autenticare i pacchetti contenuti nel repository PPA attraverso il riconoscimento di una chiave unica criptata. In generale, la chiave si può aggiungere manualmente (si è obbligati nel caso di modifica del file
dove signing_key viene sostituita dalla chiave del PPA che ci interessa.
Tutto il sistema di installazione e gestione dei pacchetti sulla maggior parte delle distribuzioni GNU/Linux si basa sui repository. Ovviamente questo concetto esiste da quando esiste Linux. Infatti, tutte le distribuzioni gestiscono ormai i propri pacchetti quasi esclusivamente attraverso l'uso di questi "magazzini virtuali".
Per chi non avesse mai sentito parlare di repository gli basti digitare da terminale
$ sudo apt-get update
per vedere come Aptitude (conosciuto come APT - Advanced Packaging Tool) aggiorna le proprie liste di indirizzi disponibili. Questi indirizzi, se non sono stati modificati dall'utente, sono gli indirizzi di default inseriti dagli sviluppatori di Mint.
Come si sa, Linux Mint si "appoggia" ai repository di Ubuntu: ciò significa che i pacchetti installati non sono altro che i pacchetti creati per Ubuntu. Inoltre, per completezza, le estensioni utilizzate dai sistemi Debian derivati (Ubuntu, Mint, ...) sono tutte uguali e chiamate .deb (l'altra grande fetta di pacchetti hanno estensione .rpm per tutti quei sistemi derivati Red Hat, tipo Fedora).
Qualora non si trovassero pacchetti con estensione .deb è sempre possibile crearne di compatibili a partire da un .rpm attraverso l'uso di alien:
$ sudo alien -c nome_pacchetto.rpm
Questo comando creerà un paccheto identico al precedente ma con estensione .deb.
Ma come si installano i programmi su una macchima Linux? Non di certo cercando i pacchetti uno per uno e risolvendo tutte le dipendenze a mano (come si faceva tanto tanto tempo fa!). Oggi ci viene in aiuto il programma di gestione pacchetti: Synaptic, per i sistemi Debian derivati. Questo programma fa il lavoro sporco: cerca i pacchetti, risolve le dipendenze e installa i pacchetti. Ovviamente si occupa anche degli aggiornamenti.
Ma come lavora Synaptic? Da dove prende le liste pacchetti? Come gestisce gli aggiornamenti?
Eccoci finalmente ai repository!
ATTENZIONE: Le procedure che seguono sono particolarmente pericolose per la stabilità del sistema operativo. Procedete con cautela!
Linux Mint memorizza i repository in due modi:
1) attraverso il file
source.list
che si trova in /etc/apt/
2) attraverso file di indirizzi PPA (Personal Package Archive)
Nel primo caso, una volta lanciato il comando
$ sudo apt-get update
Aptitude scorrerà la lista degli indirizzi memorizzati nel file
sources.list
per verificarne l'effettiva funzionalità.Possiamo sempre modificare la lista aggiungendo righe di indirizzi o commentando con
#
all'inizio della riga di indirizzo.Come si nota aprendo il file:
$ sudo gedit /etc/apt/sources.list
negli indirizzi è indicata la versione di Ubuntu alla quale si fa riferimento.
Per quel che riguarda PPA il discorso è diverso. Quando si importano repository attraverso
$ sudo add-apt-repository ppa:user/ppa-name
dove
user/ppa-name
ovviamente deve essere sostituito con il PPA che ci interessa.Questo crea un file all'interno di
/etc/apt/sources.list.d/
con estensione .list
nel quale sono contenute tutte le informazioni riguardante quel determinato repository: indirizzo, versione della distribuzione e estensione dei pacchetti. Tutto in un unico file. L'indirizzo del repository e la chiave di autenticazione (segnatura gpg) sono importate automaticamente. Per quanto riguarda la versione questa viene aggiunta in base a quella del sistema in uso.Ovviamente anche questo file è modificabile e basterà aprirlo con un qualsiasi editor di testo per apportare le nostre modifiche (questo risulta particolarmente utile quando il repository appartiene ad una versione Ubuntu precedente alla nostra e bisogna intervenire a mano per cambiarne il nome).
Infine, due parole sulla chiave di segnatura GPG (GNU Privacy Guard): questo programma permette di verificare e autenticare i pacchetti contenuti nel repository PPA attraverso il riconoscimento di una chiave unica criptata. In generale, la chiave si può aggiungere manualmente (si è obbligati nel caso di modifica del file
sources.list
) attraverso la riga di comando$ sudo apt-key adv --keyserver keyserver.ubuntu.com --recv-keys signing_key
dove signing_key viene sostituita dalla chiave del PPA che ci interessa.
Installare ebuilds di terze parti con emerge
ATTENZIONE: Prima di installare pacchetti con Portage procedere come qui.
Per installare .ebuild scaricati qua e là dalla rete bisogna anzitutto aggiungere la seguente riga alla fine del file
Poi creare la directory nella quale il sistema portage andrà a cercare il pacchetto
(per sapere il nome della categoria consultare http://gentoo-portage.com/Browse)
Dopo di che non rimane che scaricare il pacchetto
Ultimi due passaggi:
e finalmente
Il sistema risolve da solo le dipendenze. In caso di pacchetti non presenti in Portage (molto raro!) ripetere la procedura.
[fonte: http://wiki.sabayon.org/index.php?title=HOWTO:_Example_of_Installing_3rd_Party_Ebuilds]
Per installare .ebuild scaricati qua e là dalla rete bisogna anzitutto aggiungere la seguente riga alla fine del file
/etc/make.conf
PORTDIR_OVERLAY="${PORTDIR_OVERLAY} /usr/local/portage/"
Poi creare la directory nella quale il sistema portage andrà a cercare il pacchetto
.ebuild
# mkdir -p /usr/local/portage/nome_categoria/nome_pacchetto
(per sapere il nome della categoria consultare http://gentoo-portage.com/Browse)
Dopo di che non rimane che scaricare il pacchetto
.ebuild
nella directory appena creata (attraverso wget) oppure copiando il pacchetto precedentemente scaricato.Ultimi due passaggi:
# ebuild nome_pacchetto.ebuild manifest
e finalmente
# emerge nome_pacchetto
Il sistema risolve da solo le dipendenze. In caso di pacchetti non presenti in Portage (molto raro!) ripetere la procedura.
[fonte: http://wiki.sabayon.org/index.php?title=HOWTO:_Example_of_Installing_3rd_Party_Ebuilds]
Processi inutili!
Per abilitare o disabilitare i processi in sistemi Ubuntu e Ubuntu derivati utilizzare bum (Boot-Up Manager) .
[fonte: http://www.marzocca.net/linux/bum.html]
[fonte: http://www.marzocca.net/linux/bum.html]
Aggiornamento kernel Ubuntu e Debian-derivati
Per aggiornare il kernel su Ubuntu e derivati:
aggiungere il repository
Poi installare il kernel che si vuole:
Dove * verrà sostituito dal numero del kernel che vogliamo.
aggiungere il repository
$ sudo add-apt-repository ppa:kernel-ppa/ppa
$ sudo apt-get update
Poi installare il kernel che si vuole:
$ sudo apt-get install linux-headers-2.6.* linux-headers-2.6.*-generic linux-image-2.6.*-generic
Dove * verrà sostituito dal numero del kernel che vogliamo.
No password, please!
Se si vuole accedere ad una connessione remota tramite ssh dal proprio pc e si vuole evitare di inserire ogni volta la password, digitare
scegliere dove salvare il file generato e l'eventuale passphrase (consiglio: lasciarla vuota!). Accedere alla cartella ssh nascosta nella propria
da qui copiare sull'account remoto all'interno della cartella
$ ssh-keygen
scegliere dove salvare il file generato e l'eventuale passphrase (consiglio: lasciarla vuota!). Accedere alla cartella ssh nascosta nella propria
/home
: $ cd ~/.ssh
da qui copiare sull'account remoto all'interno della cartella
~/.ssh
(attraverso scp
o, più semplicemente, utilizzando filezilla) il file id_rsa.pub
e rinominarlo authorized_keys
.Navigare da shell...senza server grafico!
Per navigare da terminale, privandoci totalmente della modalità grafica, basta utilizzare
...back to the future!
w3m
:$ w3m www.google.com
...back to the future!
Equo vs. Portage
In Sabayon convivono due anime: Entropy (Sabayon) e Portage (Gentoo) con i rispettivi frontend grafici (Sulfur e Portato). Nulla di male, poste alcuni capisaldi:
0x01) aggiornare i pacchetti di sistema con Entropy
0x02) mixare i due sistemi con
Cercare la linea
0x03) se si installa una nuova versione di Entropy scartare sempre il file di configurazione con un -9 quando si esegue
[fonte: http://sabayon-mania.com/wiki/index.php?title=Mixare_pacchetti_presenti_in_Entropy_e_Portage&oldid=1477]
0x01) aggiornare i pacchetti di sistema con Entropy
0x02) mixare i due sistemi con
# equo rescue spmsync
# vim /etc/entropy/client.conf
Cercare la linea
ignore-spm-downgrades=disable
e sostituirla con# ignore-spm-downgrades=enable
0x03) se si installa una nuova versione di Entropy scartare sempre il file di configurazione con un -9 quando si esegue
# equo conf update
[fonte: http://sabayon-mania.com/wiki/index.php?title=Mixare_pacchetti_presenti_in_Entropy_e_Portage&oldid=1477]
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